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La psoriasi è una patologia della pelle che riguarda oltre 100 milioni di persone nel mondo, 2 milioni solo in Italia. In alcune sue forme può avere importanti ripercussioni fisiche e psicologiche, su chi ne è affetto, tanto da essere ufficialmente riconosciuta nel nostro Paese, come malattia invalidante.
La psoriasi è una malattia della pelle su base autoimmune che interessa il 3-4% della popolazione dei Paesi occidentali, senza grandi differenze tra uomini e donne. Può insorgere a tutte le età, anche se la fascia più a rischio è quella tra i 10 e i 40 anni. La pelle appare generalmente arrossata e con ampie zone che desquamano.
I segni più evidenti della psoriasi sono chiazze rossastre di forma e dimensione variabili (da pochi millimetri a diversi centimetri), ricoperte da squame di colore più chiaro e brillante e che possono presentarsi su tutta la superficie del corpo oppure concentrarsi sui gomiti, sulle ginocchia o sul cuoio capelluto. In alcuni casi, inoltre, la psoriasi colpisce anche le articolazioni di mani, piedi, ginocchia e femore, dando origine alla cosiddetta artrite psoriasica, causa a volte di gravi deformazioni delle articolazioni stesse.
Il compito di stabilire una diagnosi definitiva spetta naturalmente al medico che può distinguere tra le diverse forme in cui la psoriasi si può manifestare. Ogni variante presenta caratteristiche specifiche e necessita di un trattamento ad hoc, da valutare anche in base alle risposte del singolo paziente, alla sua età e alla gravità dei sintomi.
Cause e fattori scatenanti
Che cosa succede esattamente alla pelle di chi soffre di psoriasi? Quando è presente la malattia, le cellule dell’epidermide hanno un turnover accelerato, compiono una “risalita” dagli strati più profondi della pelle, fino a quelli più superficiali e, una volta arrivate allo strato più esterno (strato corneo), si disperdono nell’ambiente con un processo noto come desquamazione. Il percorso completo normalmente dura circa 28 giorni, mentre per le persone con psoriasi è dieci volte più veloce e si conclude in soli 3 o 4 giorni.
Quali sono le cause che portano a questo aumento di velocità e quindi alla manifestazione della psoriasi?
L’origine della malattia è legata a cause genetiche. Il sospetto che cause genetiche fossero alla base della malattia, è nato dalle prime osservazioni secondo cui circa il 30% dei pazienti proviene da famiglie nelle quali sono presenti altre persone con la stessa patologia. Nei gemelli monozigoti (con un patrimonio genetico identico), ad esempio, la psoriasi colpisce entrambi i fratelli nel 70% dei casi.
Oggi, grazie anche al lavoro di ricercatori italiani, sono disponibili informazioni più dettagliate sulle componenti genetiche della malattia. Non esiste un solo “gene della psoriasi”, piuttosto la manifestazione del disturbo è legata a meccanismi molto complessi e a modelli che coinvolgono più geni.
Ma i geni da soli non bastano a giustificare le varie forme di psoriasi e i diversi livelli di gravità con cui la malattia si manifesta. Per capire meglio queste differenze bisogna prestare attenzione ai fattori scatenanti, cioè a quegli eventi che favoriscono la manifestazione della malattia o ne peggiorano il decorso. Tra i più importanti ci sono lo stress, i traumi fisici ripetuti, i problemi metabolici e ormonali e l’abuso di alcol e nicotina.
Convivere con la psoriasi
Attualmente non esistono trattamenti per guarire definitivamente dalla psoriasi. E’ una malattia cronica con la quale si deve convivere per tutta la vita. In alcuni casi può regredire in maniera spontanea oppure ripresentarsi con fasi acute dopo periodi più o meno lunghi di “silenzio”.
Fino a qualche tempo fa, le cure per la psoriasi miravano a dare sollievo temporaneo, a rendere sopportabili i sintomi quando si presentavano in forma acuta, mentre oggi grazie anche a nuove terapie farmacologiche, si cerca di ottenere un controllo sulla malattia che duri nel tempo.
Per ottenere i migliori risultati è possibile combinare tra loro i diversi tipi di trattamento oggi disponibili che vanno dalle cure idrotermali fino ai farmaci biologici, frutto della più moderna ricerca biomolecolare.
Per le forme più leggere di psoriasi vengono utilizzate terapie con acque termali e a livello locale creme, lozioni o mousse, applicate direttamente sulle placche per alleviare il prurito, rallentare il turnover dei cheratinociti (le cellule della pelle) e preparare la pelle ad altri trattamenti.
Quando questi trattamenti non bastano si fa ricorso alla terapia sistemica, che consiste nel somministrare farmaci per via orale o endovenosa (in casi gravi).
Infine, i sintomi della psoriasi, in determinati casi, possono essere controllati anche dalla fototerapia, per la quale vengono utilizzate specifiche fonti di luce ultravioletta.
Si ringrazia la SIF – Società Italiana di Farmacologia per la collaborazione
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