L'ingegneria genetica

Nascono le biotecnologie: l'uomo conosce il genoma umano e può intervenire sul suo funzionamento.

Con il termine generico di ingegneria genetica (più propriamente tecnologie del DNA ricombinante) si intende un insieme molto eterogeneo di tecniche che permettono di isolare geni, clonarli, introdurli ed esprimerli in un ospite eterologo (differente dall'ospite originale).

Queste tecniche permettono di conferire caratteristiche nuove alle cellule riceventi. Le cellule così prodotte sono chiamate ricombinanti. L'ingegneria genetica permette anche di modificare la sequenza del gene originale e di produrne uno più adatto a rispondere a esigenze specifiche.

Tutto inizia nel 1972, quando Paul Berg dell'Università di Stanford crea la prima molecola di DNA ricomposta attraverso la combinazione del DNA di due differenti organismi. Berg capisce i pericoli del suo esperimento e temporaneamente lo sospende. Propone quindi una moratoria sugli studi del DNA ricomposto, affinché vengano applicate leggi più sicure. In seguito, riprende i suoi studi sulla tecnica del DNA ricomposto (o ricombinante) e, nel 1980, gli viene assegnato il Premio Nobel per la chimica. Le sue scoperte sono alla base dell'ingegneria genetica e della moderna industria della biotecnologia.


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