Le statine

Con lo Studio Framingham si scopre la relazione tra colesterolo elevato e rischio di infarto e ictus.

Nel 1976 due gruppi farmaceutici, uno giapponese e uno britannico, isolarono dal fungo Penicillium citrinum una sostanza, la mevastatina, selezionata tra oltre 8000 composti in grado di inibire la sintesi degli steroli, ovvero di bloccare la produzione di colesterolo all'interno dell'organismo (produzione endogena). Il colesterolo, infatti, non viene introdotto solo attraverso l'alimentazione: una quota rilevante viene prodotta dal corpo umano stesso ed è un componente importante delle membrane cellulari.

L'interesse nei confronti del colesterolo nasce negli anni '50 quando, grazie allo Studio Framingham, che tiene sotto osservazione un'intera cittadina statunitense, si scopre la relazione tra colesterolo elevato nel sangue e rischio di infarto e ictus. Il primo farmaco di questa classe fu la lovastatina, nel 1987. Tutte le statine agiscono inibendo un enzima chiave della sintesi degli steroli, la HMG-CoA reduttasi.

Da allora sono state sviluppate diverse statine, sempre più potenti nell'inibire la sintesi endogena del colesterolo e nell'abbassare il livello di questa sostanza nell'organismo. Le statine sono oggi usate come farmaco di prevenzione cardiovascolare nelle persone a rischio. Si può dire che le statine costituiscono una delle principali scoperte della farmacologia negli ultimi decenni e che le loro proprietà sono ancora oggetto di studio: potrebbero esservi altri effetti benefici ancora da approfondire.


REGISTRATI
Hai dimenticato la password?

È un corso sulle scoperte della scienza medico-farmaceutica,
in chiave storica e di attualità, sulle regole per un corretto uso dei farmaci e sulle prospettive che il mondo della ricerca può offrire ai giovani.
Il corso, già adottato in numerose classi del triennio superiore, è riservato agli insegnanti ed integralmente scaricabile.

  Disclaimer © 2007, Tutti i diritti riservati