L'insulina e la rivoluzione degli ormoni

Le ricerche di Banting e Best portano alla scoperta dell'insulina nel 1921.

Anche se era già conosciuta ai tempi dell'Antico Egitto (e persino un medico contemporaneo di Galeno ne aveva fatto una descrizione precisa, dandole anche il nome) il diabete è una malattia che fino alla metà del secolo scorso era ancora misteriosa in molti suoi aspetti. Alla fine dell'Ottocento si intuisce che la sostanza mancante nell'organismo e che provoca il diabete proviene dal pancreas. Parecchi studiosi si dedicano alla ricerca di questa sostanza e finalmente, nel 1921, gli statunitensi Frederick G. Banting e Charles H. Best realizzano la straordinaria scoperta: dimostrano che nel pancreas ci sono zone ben individuabili, una sorta di isole di tessuto distinte dal resto dell'organo, che producono una sostanza chiamata "insulina". Estraggono, non senza difficoltà, questa sostanza, ne dimostrano gli effetti fisiologici e le possibilità di impiego terapeutico. Questa ricerca frutta a Banting il Premio Nobel per la medicina nel 1923.

Il primo paziente cui viene salvata la vita grazie all'insulina è, nel 1922, un ragazzo di 14 anni ricoverato all'ospedale di Toronto. Ha una forma di diabete grave, perde oltre cinque litri di urine al giorno. Non appena gli viene iniettata l'insulina il miglioramento è incredibilmente rapido. La scoperta dell'insulina rappresenta un notevole passo in avanti: si stima che da quando è stata introdotta in terapia, pur non essendo un farmaco che guarisce la malattia, l'insulina abbia salvato la vita a oltre 30 milioni di persone.

Inizialmente si usa insulina estratta dai bovini e dai suini. Oggi invece si usa insulina prodotta con le tecniche di bioingegneria: si fa produrre insulina in grandi quantità a batteri, che vengono mutati geneticamente a questo scopo.

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